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CHIEDERE È LECITO, RISPONDERE È UNA CORTESIA.

Inviato da Angelo Orientale il

CHIEDERE È LECITO, RISPONDERE È UNA CORTESIA.

Non rispondere però significa anche esternare la vostra scelta di campo. 

Lo scorso 25 febbraio organizzato dalla Comunità Palestinese Campana si è svolto a Napoli al Palapartenope, un concerto per raccogliere fondi da destinare alla popolazione di Gaza. L’iniziativa ha visto la partecipazione di oltre 100 musicisti e artisti di calibro nazionale. L’elenco è lungo, ci limitiamo a citare Moni Ovadia, Vauro, Fiorella Mannoia, i 99 Posse, Enzo Avitabile, Marisa Laurito, Eugenio Bennato, Ascanio Celestini, Laura Morante e tanti e tanti ancora.

L’associazione Memoria in Movimento insieme all’ associazione L’altra Italia, ha agevolato la partecipazione dei salernitani al concerto, mettendo a disposizione un autobus.

 I fondi raccolti sono stati destinati a Medici senza Frontiere e a Palestinian Medical Relief che, malgrado i tanti bombardamenti, continuano ad operare a Gaza.

La città di Salerno come cittadinanza e come governo locale, da sempre è stata attiva, soprattutto per e con la Palestina. Del resto non potrebbe essere diversamente se consideriamo che la nostra città si affaccia sul mare Mediterraneo, storicamente la strada privilegiata per l’integrazione tra culture e contaminazione e di pace tra i vari popoli.

Purtroppo, grazie anche ad una mancanza di ruolo politico del nostro paese da alcuni decenni, oggi questa area è diventata l’epicentro delle tensioni politiche e militari che potrebbero ed estendersi e coinvolgere ancora di più il nostro paese.

A fronte di questa situazione non possiamo non esternare una preoccupazione sull’atteggiamento della giunta comunale in carica, rispetto all’operato delle precedenti amministrazioni.

Volutamente facciamo degli esempi di ieri e oggi. 

  1. Pochi mesi dopo le stragi di Sabra e Chatila nel 1983 Salerno fu la prima città italiana che ospitò una importante mostra fotografica sulla vita nei due campi massacrati. Quella mostra ebbe poi un successo straordinario e fu esposta in tantissimi comuni italiani e in alcune capitali europee. L’amministrazione Clarizia di allora concesse gratuitamente, come forma di patrocinio morale, l’uso del salone dei marmi al Comitato Salernitano per la pace e il disarmo unilaterale che organizzò e finanziò totalmente la mostra;

  2. Giunta Scozia. 28/11/1985. Il sindaco e la giunta ospitarono, malgrado l'occupazione del salone dei marmi           da parte di alcuni manifestanti, Monsignor Hilarion Capucci, Vescovo della Chiesa Cattolica Melchita di                   Gerusalemme, in esilio in Italia, un uomo di pace e “patriota palestinese”. Il Vescovo in quella occasione fu            invitato dalla Federazione Provinciale Salernitana di Democrazia Proletaria;

   3. 7/3/1990. Ritorno di Monsignor Capucci invitato da CGIL-CISL-UIL. Nel corso della visita durante l’iniziativa       che si svolse al Comune, Cgil Cisl e Uil consegnarono a Monsignor Capucci i fondi raccolti tra i lavoratori               salernitani per sostenere la causa del popolo palestinese e assicurarono il loro sostegno sulle iniziative in              campo per l'affidamento a distanza di bambini palestinesi;

   4. Aprile 2002. Su proposta del Comitato per il diritto alla Salute e alla Pace Giusta in terra di Palestina,                   comitato fondato e composto da numerosi dipendenti e delegati sindacali dell’Azienda Ospedaliera di Salerno        e dell’ASL 2 Sa in sinergia con il Comune e la Provincia di Salerno, diversi bambini palestinesi ammalati o          feriti hanno avuto la possibilità di essere curati nelle strutture ospedaliere della nostra città;

5.  15/09/2014 Giunta De Luca. Il sindaco si incontrò con il dottor Odeh Amarneh che venne in rappresentanza        dell’ambasciatrice Palestinese in Italia di allora, S.E. Mai Alkaila;

6. 24/09/2020 l’attuale sindaco Vincenzo Napoli ha ricevuto l’ambasciatrice dello Stato di Palestina presso             l’Italia S.E. Abeer Odeh.

OGGI (il cambio di rotta)

Lo scorso 30/11/2023 in fretta e furia, era l’ultimo punto di un odg lunghissimo, su iniziativa di alcuni consiglieri comunali dell’opposizione, fu approvato un documento di sostegno istituzionale della nostra Amministrazione alla Pace e al rilancio di pacifiche relazioni euro mediterranee.

Dopo di che nulla. Lo scorso 25 gennaio con una PEC, in accordo con la comunità Palestinese Campana, inviammo al Sindaco e all’intera Giunta una richiesta di incontro per esplicare e puntualizzare una proposta di delibera di Giunta Comunale 

I punti da noi proposti erano: 

  • Un impegno del Sindaco a farsi portavoce, tramite l’ANCI, a far sottoscrivere un appello dei sindaci d’Italia alla Presidenza di Turno dell’Unione Europea e all’Alto Rappresentante degli Affari Esteri dell’Unione Europea. L’appello aveva lo scopo di intensificare gli sforzi diplomatici per l’immediato cessate il fuoco, il ripristino degli aiuti umanitari alla popolazione civile e il ritiro dell’esercito israeliano dalla Striscia di Gaza; 

  • Di deliberare un incontro tra la Giunta e le commissioni consiliari preposte con una delegazione della Comunità Palestinese Campana e l’associazione Memoria in Movimento, per agevolare e rafforzare un ruolo attivo dell’intera cittadinanza, delle associazioni del terzo settore e della protezione civile, con l’obiettivo di raccogliere il massimo degli aiuti umanitari e sanitari da destinare alla popolazione di Gaza. Le strutture che avevamo proposto come vettori dell’invio degli aiuti, erano la Croce Rossa Internazionale e la Mezzaluna Palestinese (l’equivalente della Croce Rossa Italiana). 

Sappiamo bene che non c’è nessun obbligo di riceverci né tantomeno di discutere la nostra proposta. Sappiamo però che chiedere è lecito, rispondere, anche con un diniego, un atto dovuto

Tutto ciò però ci porta alle seguenti conclusioni:

  1. Non è intenzionata ad agevolare il protagonismo dei propri cittadini nell’opera di aiuti umanitari e nell’opera di sostegno medico e di cura dei feriti;

  2. Oltre alle belle frasi di circostanza, se ci sono state sicuramente a noi saranno sfuggite, perché a dire il vero non ci risultano nemmeno quelle, non ha la volontà politica di proporre qualcosa, anche simbolica, contro il genocidio di un popolo;

  3. Nei fatti questa giunta NON concorda nemmeno con le posizioni espresse più volte dall’ONU e il suo presidente;

  4. Politicamente non riusciamo a notare differenze programmatiche sui temi della pace e dell’autodeterminazione dei popoli tra la Giunta comunale e il Governo Italiano;

  5. Evidentemente tutti sono pronti a dire belle parole di circostanza ma se bisogna metterci la faccia e sporcarsi le mani con fatti concreti si cambia e non si è disponibile nemmeno a fare un confronto privato tra un’associazione che sin dalla propria fondazione  è impegnata su questi temi ed una comunità della Campania che sulla propria pelle sa cosa significa essere bombardati, essere profughi e che ha un coraggio e una dignità che dovrebbero essere di esempio a tutti.

Con o senza l’amministrazione comunale noi continueremo il nostro percorso, e grazie ai dinieghi ricevuti siamo ancora di più motivati. 

Caro Sindaco, cari Assessori e consiglieri comunali che nemmeno una risposta ci avete degnati, grazie di tutto perché ora abbiamo la conferma della vostra scelta di campo. 

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