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I cento anni del giornale socialista salernitano “IL LAVORO” tornato in vita da un anno e mezzo

Inviato da Angelo Orientale il

I cento anni del giornale socialista salernitano “IL LAVORO” tornato in vita da un anno e mezzo

Convegno-dibattito a Salerno giovedì 3 novembre ore 18.30 presso la Casa del Volontariato

Cento anni fa, il 1° Novembre 1922, vedeva la luce “IL LAVORO”, organo della federazione provinciale socialista unitaria di Salerno. Solo tre giorni prima, il Paese era entrato nel tunnel dell’avventura fascista, e a metà ottobre la quasi totalità dei socialisti salernitani, guidati da Luigi Cacciatore, Raffaele Petti e Ruggero Fiorillo (che avrebbe firmato il giornale come redattore responsabile) avevano aderito al Psu di Giacomo Matteotti e Filippo Turati, il partito nato nel corso del XIX congresso del Psi di Roma che aveva sancito la separazione tra i massimalisti di Giacinto Menotti Serrati e i gradualisti di Turati. “IL LAVORO” divenne presto un punto di riferimento irrinunciabile per l’intero movimento operaio e contadino salernitano: prima di cadere vittima delle leggi liberticide del gennaio 1925, ne accompagnò le lotte di rivendicazione e l’opposizione netta e radicale al nascente regime mussoliniano. Rimase in sonno per tutta la durata della dittatura: tornò nelle edicole, con uno stratagemma, a dicembre del 1943, su iniziativa dei fratelli Luigi e Cecchino Cacciatore, nella Salerno liberata dagli Alleati. Anche quella stagione, tuttavia, durò poco: il giornale fu dichiarato fuorilegge dagli anglo-americani, sbarcati sulle coste salernitane con il loro foglio già bell’e confezionato, il Corriere di Salerno. Successivamente, “IL LAVORO” avrebbe accompagnato per un lunghissimo periodo la vita prima del Psi e poi, dopo la scissione del 1964, del Psiup salernitano, prima di interrompere le pubblicazioni all’inizio degli anni Ottanta. 

Da un anno e mezzo, fedele alla sua natura di Araba fenice che risorge continuamente dalle proprie ceneri, il giornale socialista è tornato in vita con una nuova serie, grazie alla disponibilità del professor Giuseppe Cacciatore, che ha concesso l’uso della testata, e all’impegno dell’editore, Giuseppe Sarno, un avvocato socialista con la passione per la carta stampata (è anche proprietario della testata della Critica Sociale, la storica rivista fondata nel 1891 da Turati, che da gennaio 2023 riprenderà a uscire con cadenza bimestrale, e di una quota dell’Avanti!), e del direttore responsabile, il giornalista salernitano Massimiliano Amato, diventato nel frattempo anche condirettore della Critica Sociale. Sette i numeri usciti finora, compreso quello del Centenario in diffusione in questi giorni: ““IL LAVORO” – afferma Sarno – si colloca saldamente nell’area del socialismo di sinistra e vuole diventare uno strumento per la necessaria ricomposizione di un campo socialista largo che si sforzi di dare una risposta alla crisi epocale che la Sinistra italiana sta attraversando. Il nostro – sottolinea Sarno – è l’unico Paese in Europa a non avere un forte Partito socialista. Quello che c’è, alle ultime elezioni, ha deciso di sciogliersi nel listone di Letta, non riuscendo a eleggere nessuno dei propri rappresentanti in Parlamento. E’ la prima volta che ciò accade dal 1892”. “La nuova serie del Lavoro – aggiunge il direttore Amato – si caratterizza anche per il forte impegno sui temi del meridionalismo, in parte usciti dall’agenda politica o sussunti nella questione dell’autonomia differenziata. Il giornale è schierato nettamente contro ogni tentativo di radicalizzazione della dinamica federalista, che sarebbe esiziale per il Sud”.  Per ricordare il secolo di vita de “IL LAVORO”, l’Associazione Memoria in Movimento di Salerno, che ha accompagnato fin dai primissimi passi la rinascita del giornale, ha organizzato, per giovedì 3 novembre, con inizio alle ore 18.30, presso la Casa del Volontariato di Salerno (via Filippo Patella, 2/6, una traversa del Corso Vittorio Emanuele), un momento pubblico di riflessione e dibattito, al quale oltre all’editore e al direttore del giornale, prenderanno parte il filosofo (e Accademico dei Lincei) Giuseppe Cacciatore, e gli storici Alfonso Conte, Marco Trotta, Angelo Capo e Giovanni Scirocco (in collegamento da Milano). Presiede e modera Maria Di Serio, vicepresidente dell’associazione MEMORIA IN MOVIMENTO organizzatrice dell’evento. Nell’occasione, sarà distribuito il numero 7 della nuova serie de “IL LAVORO”.

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