Roma 4 ottobre 2025. La “piazza” ha parlato. La politica ha ascoltato?
Questo potrebbe essere il quesito che, in qualche modo, dovremmo porci come movimento nelle sue molteplici “sensibilità”. La partecipazione è stata massiccia. La stragrande maggioranza dei partecipanti erano, e sono, le migliori espressioni della “bella politica” realizzata in questi anni da gruppi, associazioni, collettivi e singoli cittadini auto organizzati.
Certamente la manifestazione ci fa ben sperare, sicuramente c'è stato l'effetto “Flottilla”, ma, questo è il dato che vogliamo sottolineare, il “lavoro” sulla e per la Palestina viene da lontano. Alcuni di noi, noi come singoli elementi del movimento e non solo, da oltre 50 anni.
Ha ragione un compagno a noi molto caro, Alfio Nicotra, che mentre partecipava e osservava il corteo ha pensato a un nostro comune amico/fratello, Alì Rashid scomparso 5 mesi fa, ha scritto “Avresti dovuto vederli caro Ali. Quanto ci siamo battuti per muovere un popolo, per colmare il vuoto d' indignazione davanti a un genocidio. Quanti dibattiti, confronti, raccolta di fondi abbiamo fatto, per tessere la tela, diffondere informazioni vere, gettare ponti di speranza. Mentre li vedevo passare e il mio cuore si apriva come non mi succedeva da tempo, mi e' parso di sentire la tua voce, come sempre lenta, calda, calma. Avresti pianto di gioia, saresti stato orgoglioso di questo abbraccio di massa al tuo popolo. Allora amico mio sono io che ti dico una cosa: oggi il seme che hai gettato ha cominciato a germogliare. Germogli che sono una moltitudine sconfinata. La lotta paga. Grazie Ali di averci indicato la strada.”
La strada è ancora lunga e dobbiamo percorrerla tutta. Alcune riflessioni devono essere fatte collettivamente all'interno del movimento. Intravediamo alcuni “pericoli” e “difficoltà”. Solo con una intelligente riflessione e con la bravura collettiva possiamo evitarli.

Nel frattempo però non possiamo NON registrare che le domande, i bisogni e le prospettive che questo movimento pone corrono il rischio di non avere una risposta politica da parte di chi dovrebbe darla. Ci sono forze della sinistra (non mi riferisco al PD assente nei fatti) che vogliono raccogliere e le raccolgono tali esigenze e domande provenienti dal movimento. La domanda è: sono/siamo, loro e noi “movimento”, in grado di dare risposte e indicare sentieri e percorsi da svolgere e praticare?
Sta a tutti noi rispondere con i fatti, ognuno per le sue competenze.